Comportamento alimentare

Che cosa è l’anoressia nervosa?

L’anoressia nervosa è caratterizzata dal rifiuto di assumere il cibo in normali quantità e di raggiungere o mantenere un peso adeguato. Chi soffre di anoressia ha una profonda paura di diventare grasso e di perdere il controllo sulle pulsioni del corpo non appena si lasci andare, anche minimamente, a ciò che piace. Il desiderio di raggiungere un ideale corporeo di perfezione e un controllo sui bisogni del corpo diventano gli obiettivi principali della vita. L’ideale di perfezione e di controllo spesso coinvolgono, con la stessa rigidità e intransigenza, anche altre aree della vita tra le quali per esempio lo studio. Il raggiungimento di questi obiettivi diventa fondamentale per la propria autostima; tuttavia questi obiettivi non vengono mai raggiunti perché vengono sempre spostati un po’ più lontano. L’ideale di magrezza non viene mai raggiunto, e il peso cala continuamente alla ricerca di quello al quale ci si sentirebbe bene.
Molto frequentemente chi soffre di anoressia ha un disturbo dell’immagine corporea, cioè non percepisce correttamente le dimensioni del proprio corpo vedendolo sempre troppo grosso.
Il calo ponderale porta a gravi conseguenze fisiche, che possono portare anche a morte se non trattate, e a importanti conseguenze psichiche quali depressione, insonnia, ansia.

Che cosa è la bulimia nervosa?

La bulimia nervosa è caratterizzata dalla presenza di episodi di abbuffate (una abbuffata corrisponde all’assunzione di grandi quantità di cibo in un breve periodo di tempo, accompagnato dalla sensazione di perdita di controllo su quanto si sta mangiando) e di comportamenti attuati per contrastare l’aumento del peso, quali il vomito autoindotto, l’uso di lassativi, l’iperattività fisica, la restrizione alimentare, ecc. Per la diagnosi di bulimia nervosa questi comportamenti devono avvenire almeno 2 volte alla settimana).
Chi soffre di bulimia nervosa presenta inoltre una grandissima preoccupazione per il peso e la forma del corpo e il raggiungimento o meno di un certo peso e di un certo modello di forme corporee diventano il parametro principale su cui vengono definiti i livelli della propria autostima. Molto spesso la bulimia nervosa è scatenata da una dieta ipocalorica. Altre volte sono primitivamente momenti di grave stress, ansia, tristezza o vera depressione, instabilità dell’umore che scatenano gli episodi di abbuffate. La paura di aumentare di peso induce poi i comportamenti compensatori.
Nella bulimia le abbuffate e il vomito autoindotto sono frequentemente tenuti segreti agli altri e accompagnati da una intensa vergogna che riduce ulteriormente la stima di sé.

Come riconoscere i sintomi di questi disturbi?

Elementi caratteristici di questi disturbi sono rappresentati da una particolare attenzione per l’alimentazione sostenuta dal timore di ingrassare e da una profonda insoddisfazione per le forme corporee.
La modalità alimentare varia a seconda che siano presenti comportamenti restrittivi o comportamenti di perdita di controllo. I comportamenti restrittivi sono attuati per limitare l’assunzione di cibo: si comincia così a ridurre la quantità degli alimenti ingeriti, ad escludere alimenti considerati responsabili di incremento ponderale, a sminuzzare il cibo in piccoli pezzi, a preparare il cibo per gli altri ma non assumerlo, a rifiutare di uscire a mangiare con gli amici. Le situazioni di perdita di controllo sulla quantità di cibo assunto sono caratterizzate dalle abbuffate. Solitamente un’abbuffata avviene in solitudine e di nascosto. Un’abbuffata può talvolta dare un iniziale sollievo dalla tensione emotiva, ma rapidamente subentra anche in questi casi un grave senso di colpa. Per contrastare l’incremento ponderale vengono attuati i comportamenti compensatori sopra citati.